The Last Bandit

The Last Bandit
Last Bandit

Rudy – voce, chitarra
Sergio (il “Pè”) – chitarra, voce
Rena – basso, voce, armonica
Luca – batteria, percussioni, voce

I Last Bandit nascono nel 1988 e nel giro di pochissimo tempo diventano la sorpresa della allora scena rock milanese.

Sono alti, poco socievoli, hanno un’attitudine e una presenza che non passa inosservata.
Li ami o li odi.
Li ama chi li vede suonare su un palco, a quei tempi il battesimo del fuoco a Milano era il Sorpasso, e chi li incontra dopo qualche bicchiere che ne ha sciolto la dura scorza superficiale.

Nel giro di poco tempo realizzano “Vicious” (presente integralmente nel CD “Lost Tapes”), un demotape di 6 brani dove sono aiutati da Gianni Lee al piano e dalle voci da Silvia Porro e Isa & Cristina della girl band Lipstick ai cori.

La stampa specializzata è unanime nei consensi.

last bandit vicious

Le canzoni contenute diventano un piccolo fenomeno di culto per un pubblico che in quegli anni si innamora di band che partendo dalla lezione di Stones, Faces, Aerosmith la rendono ancora più sporca e frenetica.

Chi è ipnotizzato da suoni, attitudine e presenza scenica di band come Hanoi Rocks prima e Faster Pussycat o Dogs D’Amour poi, trova nei Last Bandit la migliore risposta.

Il Demo Tape continua a vendere ben oltre le copie stampate ufficialmente dalla band attraverso un circuito di appassionati che fa circolare ulteriori copie.

In quel momento sono la ‘Next Big Thing’ del panorama italiano.

E non se ne accorgono solo i fans e i giornalisti di settore ma anche i promoter che li ingaggiano come spalla ai Litfiba e al mini tour italiano dei Dogs D’Amour, che in quel momento sono all’apice della loro popolarità.

Con questi ultimi il feeling è immediato e la prima data del tour al Prego di Milano rimane uno dei migliori esempi di come i Last Bandit siano in grado di prendere in mano il pubblico e fargli prendere fuoco .

Non tardano ad arrivare anche le proposte discografiche ma qui i nostri pagano l’intransigenza con la quale considerano ogni progetto e lo rifiutano.
A parte questo o forse anche per lenire la frustrazione di non trovare la giusta collocazione discografica con la richiesta di totale indipendenza artistica i 4 si buttano in un tour de force di concerti, ovunque e per chiunque gli offra un palco, un pubblico, una paga, bere e mangiare gratuito.
Le date diventano frequenti, forse troppo frequenti per una band che intende ogni concerto come se fosse l’ultimo e non è mai completamente contenta di se stessa.
In questa fase i 4 ragazzi che scoprirono l’hard rock da adolescenti e che si erano innamorati di quello che veniva chiamato street rock, sempre di più vanno ad abbeverarsi alla fonte del loro rock n’roll frenetico, arricchendo le loro esibizioni con cover incendiarie che rappresentano l’origine della loro musica (Jerry Lee Lewis, Rolling Stones, CCR).
Le registrazioni sono più rare, soprattutto a fronte di un numero molto più importante di canzoni scritte e suonate nei loro concerti.
Tra queste spiccano le 5 riproposte nel CD “Lost Tapes”, tra le quali “Jesus Loves The Bandit” diventa un piccolo classico nascosto alle orecchie del mondo ma impresso nei cuori dei loro fans.

Ma alla fine cos’è questo “rock & roll for the best of us to be the worst”?

La musica di chi è sempre stato un cattivo esempio… che forse è una delle tante ragioni per (ri)scorprire il loro tesoro musicale.

Godetevi i loro “Lost Tapes” e ricordate che alla fine…

…Jesus Loves The Bandits!

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